L’isola stabilmente abitata più remota al mondo è Tristan da Cunha, la maggiore di un piccolo arcipelago dell’Atlantico Meridionale. Il punto più vicino sulla terraferma (Cape Town) dista infatti 2810 km e la sua conformazione non consente la costruzione di un aeroporto.
Tristan da Cunha dopo la sua scoperta ad opera dell’omonimo navigatore portoghese agli inizi del Cinquecento attirò l’attenzione delle principali potenze marittime dell’epoca (soprattutto Olandesi e Inglesi) per via della sua posizione strategica ma, l’idea di un utilizzo massiccio a fini commerciali o militari venne ben presto abbandonato per via della mancanza di un porto protetto e a causa dell’impeto dei suoi mari, che spesso impediscono per giorni anche solo l’attracco di piccole imbarcazioni.
I primi a stabilirsi sull’isola furono due americani ed un italiano nel 1811, mentre il primo Stato ad annettersela ufficialmente fu l’Inghilterra nel 1816 allo scopo di impedire ai francesi di utilizzarla come base logistica per una eventuale liberazione di Napoleone che si trovava in esilio a Sant’Elena a “soli” 2100km di distanza. La marina inglese tornò ad occuparla durante la Seconda Guerra Mondiale per monitorare gli spostamenti delle navi tedesche nell’Atlantico meridionale.
Nel 1961 una serie di eruzioni seguite da terremoti costrinsero i quasi trecento residenti all’evacuazione, cosa che fu resa possibile grazie ai mezzi messi a disposizione dal governo britannico ma, dopo appena un anno trascorso in Inghilterra, gli isolani si espressero a grandissima maggioranza per un rimpatrio e, con l’assenso e l’aiuto delle autorità, fecero ritorno a Tristan da Cunha.
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All’ultimo censimento, avvenuto nel 2016, gli abitanti di Tristan da Cunha erano 293.
Tra i colonizzatori della prima ora vi sono due marinai originari di Camogli. Ancora oggi i loro numerosi discendenti, che hanno reso i loro cognomi tra i più diffusi, vivono sull’Isola. Il loro contributo alla colonizzazione deve essere stato particolarmente apprezzato se consideriamo che l’ospedale locale si chiama “Camogli Hospital”.