Non è ancora ufficiale, ma pare certo che i prossimi mondiali di Kabaddi si terranno per la prima volta fuori dall’India e precisamente nell’emirato di Dubai.
Chi non conosce questo sport, popolarissimo in India (specialmente nello stato del Punjab), ma comunque praticato regolarmente in 31 Paesi, di cui 8 Europei (Italia compresa), probabilmente sarà sorpreso dall’affermazione che raramente una disciplina richieda una perfetta padronanza di tecniche così diverse tra loro. Infatti, il giocatore di kabaddi deve essere contemporaneamente uno sprinter, un lottatore, un apneista e un tattico, combinazione che lo rende un atleta dal fisico scultoreo e dalla mente lucidissima.
Per riassumere brevemente le caratteristiche e le regole del gioco bisognerà dire innanzitutto che si tratta di uno sport di squadra, che si gioca in 7 contro 7 su un campo rettangolare, grande pressapoco come la metà di un campo da tennis (da cui mutua i corridoi), e si articola in 2 tempi da 20 minuti con intervallo di 5. Le due squadre occupano due metà opposte del campo e si alternano in fasi di attacco e di difesa (un po’ come nel football americano) e lo fanno inviando a turno un “raider” nella metacampo avversaria. Una volta oltre le linee nemiche, il raider dovrà tentare di toccare con le mani o con i piedi uno o più avversari e tornare nella propria metacampo senza essere placcato o spinto nei corridoi dai difensori che lui stesso metterà in gioco al momento del tocco (il raider non può essere placcato per il solo fatto di essere entrato nella metacampo avversaria). Nel compiere la sua azione, per la quale ha a disposizione 30 secondi, il raider deve continuare ad urlare a mo’ di mantra “kabaddi-kabaddi-kabaddi” per dimostrare che non sta respirando, ma solo espirando. Se porta a compimento l’azione con successo, guadagna un punto per ogni avversario toccato. Al contrario, se viene placcato il punto viene guadagnato dalla squadra in difesa. Ogni volta che un difensore viene toccato, e il raider ritorna a casa indenne, il primo è estromesso dal campo. Parimenti, la stessa cosa accade al raider che viene placcato. Entrambi possono però rientrare in campo quando le rispettive squadre effettuano un nuovo tocco o placcaggio. Un altro modo per il raider di segnare punti è spingersi oltre una sorta di linea di meta e tornare nella sua metacampo senza essere placcato. Questa azione dà diritto a un punto bonus.
Tornando ai mondiali, un’altra novità rispetto al passato, oltre a quella del paese ospitante, sarà la prima partecipazione di Colombia e Messico, in aggiunta al blocco storico del 6 nazioni composto da India, Iran, Pakistan, Korea, Argentina e Kenya.