L’Italia può vantare ben 17 isole lacustri (1).
Non tutte le persone sono sensibili al loro innegabile fascino. Un fascino che nasce dall’essere sfacciatamente in vista, facilmente raggiungibili, ma comunque sempre isole e, in quanto tali, inaccessibili senza un natante e spesso neanche così, poiché molte di esse sono di proprietà di famiglie blasonate, che le aprono al pubblico solo saltuariamente.
Chiunque abbia la fortuna di visitarne un buon numero, però, non può non riconoscere che il patrimonio di natura, arte, storia, archeologia che sono in grado di mettere in mostra, a dispetto della loro ridotta dimensione, è tanto inaspettato quanto incredibile.
Così come si rimane esterrefatti dinanzi all’interminabile lista di regnanti, santi, condottieri ed artisti che vi hanno soggiornato o che le hanno addirittura elette a propria residenza.
Tutti conoscono l’arcipelago delle Isole Borromee sul Lago Maggiore: l’Isola Bella col palazzo e il suo giardino all’italiana, l’Isolino di San Giovanni, dove risiedette Arturo Toscanini per un quarto di secolo, l’Isola Madre con un altro palazzo e un giardino romantico all’inglese unico e infine l’Isola dei Pescatori, tutt’ora abitata da persone comuni. Vi è poi l’Isola di San Giulio sul Lago d’Orta, recentemente portata all’attenzione del grande pubblico dall’ultimo film di Tornatore. Piccola sì, ma impreziosita dalla presenza di un’abbazia e dai vicoletti che una manciata di casette asserragliate sulla parte rimanente dell’isola delimitano. Abbastanza conosciuti sono anche il Monte Isola sul Lago d’Iseo (l’isola lacustre più grande dell’Europa centro-meridionale), l’Isola Maggiore del Trasimeno col suo Castello Guglielmi, l’Isola Bisentina a Bolsena, abitata già in epoca etrusca, di cui rimane il cinquecentesco convento dei Santi Giacomo e Cristoforo e l’Isola di Garda, un tempo sede di un convento voluto da San Francesco, che se ne innamorò, e sulla quale oggi si erge un maestoso palazzo esempio di architettura neogotica veneziana.
Pochi sanno, invece, che anche le isole lacustri meno note hanno storie incredibili da raccontare. Così scopriamo che l’Isolino Virginia sul Lago di Varese mostra tracce di insediamenti umani del periodo Neolitico (V millennio a.C.) e che, inizialmente, era un sistema di palafitte che poi, sedimentando detriti nei secoli, ha generato un’isola. Impariamo che sull’Isola dei Cipressi sul Lago di Pusiano (CO) vi è, grazie alla passione e all’impegno dei proprietari, una fauna estremamente variegata che annovera animali provenienti da diversi continenti. Ci meravigliamo nell’apprendere che sull’Isolino Partegora (Lago Maggiore, lato Varese) Alessandro Volta, rimestando con un bastone le acque limacciose che bagnano il lato nord fece venire a galla delle bolle gassose che nei giorni successivi esperimenti da lui stesso condotti dimostrarono essere combustibili (la scoperta del metano).
Nella tabella allegata si può trovare un elenco delle 17 isole, divise per Lago e Regione, corredato da alcune informazioni sul loro status giuridico e sulla presenza, o meno, di abitanti.
(1) Nel censimento non viene tenuto conto delle formazioni rocciose che affiorano dall’acqua o di quei lembi di terra la cui morfologia o dimensione ridotta non consentirebbero di costruirvi neanche una piccola casa.