L’aeroporto di Sant’Elena è finalmente operativo

Per più di mezzo secolo si è parlato di costruire un aeroporto civile a Sant’Elena, l’isola appartenente al Regno Unito, che dista quasi 2000km dalle coste africane e che è nota ai più per aver ospitato Napoleone durante l’esilio dal 1815 al 1821.

Sant’Elena, contrariamente alle sorelle Tristan da Cunha ed Ascensione (1), ha una dimensione ed una conformazione tali da poter ospitare un aeroporto, ma la pianificazione, e poi costruzione, dello stesso, è stata rallentata da un’infinità di problemi. Non è facile, infatti, trasportare i materiali e i macchinari necessari per un’opera così importante in un luogo situato a 5 giorni di navigazione dalla città più vicina e dove navi di medio-grandi dimensioni spesso non possono attraccare a causa delle condizioni del mare.

Ciononostante, la strategicità dell’opera dal punto di vista politico-militare per il Regno Unito (la prospettiva di far diventare Sant’Elena il territorio britannico raggiungibile in aereo più vicino alle Falkland, arcipelago sulla cui sovranità la disputa con l’Argentina non è mai del tutto sopita) e turistico per la comunità locale, hanno convinto il governo di Sua Maestà che i benefici avrebbero superato i costi.

Così, con 5 anni di lavori e 250 milioni di sterline di investimento, l’aeroporto è stato ultimato. Nel Settembre del 2015 il primo velivolo (militare) è atterrato con successo. Per veder atterrare un aereo passeggeri medio-grande (vuoto e in volo di prova per testare l’operatività dell’aeroporto) bisognerà però attendere l’Aprile del 2016. L’aereo riuscirà ad atterrare, ma solo dopo tre tentativi, poiché la forza dei venti, combinata alla brevità della pista mettono a dura prova le capacità dei piloti. A seguito di quel test, e di molti altri in seguito, l’autorità per la sicurezza dei voli, dopo numerose analisi di rotte possibili e intensità dei venti, decide di rilasciare il certificato di conformità, ma di classificare l’aeroporto “Category-C”, che significa non adatto a jet di grandi dimensioni e per piloti che si siano addestrati quantomeno al simulatore su questo tipo di decolli/atterraggi.

Il primo volo commerciale, proveniente da Città del Capo, con sessanta passeggeri a bordo, operato da Airlink, una consociata di South African Airways, atterra nel Maggio del 2017. L’operatività vera e propria della rotta, aggiudicata alla stessa compagnia, per voli commerciali di linea comincia nell’Ottobre dello stesso anno. Attualmente Airlink vola settimanalmente (ogni Sabato) con degli apparecchi Embraer E-190 (max 99 posti) da Johannesburg, ma con scalo tecnico per rifornimento in Namibia. A partire da Dicembre 2018, e limitatamente alla stagione estiva, verrà introdotto un secondo volo settimanale, per gestire il picco di turisti in quel periodo. Mensilmente viene invece messo a disposizione un collegamento da Sant’Elena all’aeroporto militare di Ascensione. Il costo del biglietto è piuttosto elevato. Se lo si acquista con largo anticipo si possono trovare tariffe da €900 A/R, ma si può arrivare a pagare anche €1.200.

E’ ancora presto per valutare l’impatto dell’aeroporto sullo sviluppo di un turismo di massa che consentirebbe all’amministrazione dell’isola di rendersi economicamente autosufficiente da Londra, ma vale la pena di menzionare qualche dato. Il numero di persone giunte a Sant’Elena in aereo nel 2017 (nei 3 mesi di operatività) è stato di 767, mentre nel solo mese di Marzo 2018 ne sono arrivate 348.

Per la cronaca, nel Febbraio 2018 è stato soppresso il leggendario servizio-traghetto della Royal Mail Ship St.Helena che, fino a 5 mesi prima e per 30 anni, ha rappresentato l’unica speranza per i civili di raggiungere o lasciare l’isola.

(1) su Ascensione c’è un piccolo aeroporto militare

 

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