Il maiale da guerra

Una delle armi più ingegnose utilizzate dalla Regia Marina Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale fu certamente il maiale.

“Maiale” era il termine gergale con cui veniva chiamato il Siluro a Lenta Corsa (SLC), un “sottomarino tascabile” pilotato da due operatori forniti di respiratori subacquei autonomi e utilizzato per trasportare una testata esplosiva da applicare alla carena di navi nemiche all’ormeggio.

Per quanto devastante, grazie al suo elevato rapporto tra potenziale distruttivo e costi di realizzazione, il SLC aveva notevoli limitazioni. Ridotta era la velocità (max 3 nodi), così come l’autonomia (15 miglia a 2.5 nodi). Ciò ne accorciava il raggio d’azione, costringendo il “sommergibile-madre” che li trasportava ad avvicinarsi il più possibile all’obiettivo, rendendo la missione particolarmente rischiosa. Una volta estratti i maiali da appositi cilindri a tenuta stagna alloggiati nella coperta del sommergibile-avvicinatore, i due incursori della Regia Marina vi si mettevano a cavalcioni e procedevano lentamente verso la nave nemica, dapprima tenendo la testa fuori dall’acqua ed in seguito immergendosi con i respiratori subacquei.

Una volta giunti sotto la nave nemica questi provvedevano a fissare la carica esplosiva con una cima assicurata alle alette di rollio della carena mediante delle tenaglie ed infine ad armarla regolando una spoletta orologeria.

L’azione di maggiore successo portata a termine con questo sistema causò l’affondamento, tra le altre, delle navi da battaglia britanniche HMS Valiant e HMS Queen Elizabeth nel 1941 presso il porto di Alessandria d’Egitto

 

A seguito di tale incursione i 6 eroi che portarono l’attacco vennero catturati dai britannici e i loro SLC appresi per essere esaminati allo scopo di realizzarne delle copie, poi nominate Chariots ed utilizzate dalla Royal Navy a partire dal 1942.

Dopo l’8 Settembre, ed un periodo di quasi due anni trascorso in un campo di prigionia alleato, Luigi Durand de la Penne, Emilio Bianchi, Antonio Marceglia, Spartaco Shergat, Vincenzo Martellotta e Mario Marino furono rilasciati, rimpatriati e inquadrati in Mariassalto, un’unità militare della Regia Marina del Regno del Sud. Nel 1944 a Taranto furono decorati con la medaglia d’oro al valor militare proprio dal commodoro Sir Charles Morgan, ex comandante della HMS Valiant.

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«…sei italiani equipaggiati con materiali di costo irrisorio hanno fatto vacillare l’equilibrio militare in Mediterraneo a vantaggio dell’Asse.»

Winston Churchill.

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Il SLC fu progettato dagli ufficiali del genio navale palombaro Teseo Tesei ed Elios Toschi nel 1935. Tesei morì proprio a bordo di un SLC durante un’azione a  Malta.

Il reparto d’elite di subacquei e incursori COMSUBIN, fiore all’occhiello della Marina Militare Italiana, è intitolato proprio a Teseo Tesei.

Si dice che il SLC sia stato battezzato “maiale” dal Tesei stesso che, vedendolo galleggiare con le sue forme tondeggianti, avrebbe impartito al suo secondo l’ordine scherzoso di “ormeggiare il salame (o il maiale)”.

 

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